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La tradizione del cotechino con le lenticchie

cotechino lenticchie

Ultima sera dell’anno

Ricco antipasto che da solo è già una cena, a seguire spaghettata ai frutti di mare, abbondante frittura di mare, insalata di rinforzo, scarola ‘mbuttunata, capitone e baccalà, frutta fresca e secca.

Tutto accompagnato da vino, cola, aranciata e bevande che in tutto l’anno probabilmente nessuno ha mai visto e per finire? Rimaniamo così asciutti asciutti…? Assolutamente no!
Visto che, come se nulla fosse accaduto, come se tutti fossero a digiuno da giorni, come se non ci fossero mai stati vigilia, Natale e Santo Stefano appena la settimana prima, come se davvero non ci fosse un domani in cui alle ore 13 si ricomincia nuovamente, perché come dice il parente comico di turno “per mangiare se ne parla l’anno prossimo“… …succede che a poche decine di minuti dal passaggio al nuovo anno arriva a tavola il:

Cotechino con le lenticchie!

cotechino capodanno

Un “leggerissimo” piatto perfetto per chiudere la già “leggerissima” cena di fine anno! Qualcuno utilizza lo zampone, ma le differenze sono poche e dovute per lo più all’involucro, di budello o di zampa. Questo racchiude un misto di carne di maiale, cotica (da cui il nome) e pancetta, arricchito di varie spezie. In pratica parliamo di una bomba a orologeria dove ad ogni boccone il colesterolo sventola la bandiera bianca.

Non è una tradizione puramente partenopea, anzi la provenienza del preparato è del  tutto settentrionale. Ma si sa che a Napoli e provincia qualsiasi piatto ad alto tasso calorico in certe occasioni viene adottato con amore e allegria.

Nella preparazione non è importante la cottura del cotechino, per quella basta leggere le indicazioni riportate sulla confezione, ma è di particolare importanza scenica la distesa di lenticchie sulla quale dovrà poggiare il cotechino tagliato a fette.

Le lenticchie sono da millenni simbolo di prosperità e già ai tempi degli antichi romani venivano associate alle monete. Tanto è vero che quando a quei tempi si regalava una scarsella, ovvero una sacca di cuoio, si era soliti riempirla di lenticchie, con l’augurio che potessero un giorno diventare monete. Con lo stesso augurio sulle tavole dei napoletani, anzi degli italiani, l’ultima portata dell’anno ci augura prosperità e soldi per l’anno successivo…cotechino e lenticchie per tutti! Siete gonfi? E fatelo quest’ultimo sforzo! …a parte la tradizione e l’augurio, anche il sapore è eccezionale!

Buona fine e principio d’anno a tutti!

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